Nei concorsi ci vuole bravura e fortuna. Lettera

E’ sicuramente un’ottima notizia perché di loro la scuola italiana aveva sicuramente un grande bisogno, ma purtroppo anche stavolta non sono mancati ricorsi, sentenze, polemiche, contestazioni, tant’è vero che saranno assunti con riserva in attesa dell’udienza di merito del Consiglio di Stato del 17 ottobre. Tanti sono stati quelli che hanno espresso la loro opinione sulla questione, gagliardamente guerreggiando in punta di diritto amministrativo e partorendo una girandola di pareri davvero vertiginosa, tanto che, a chi come me ha cercato di seguire abbastanza attentamente l’infuocato dibattito, l’unica certezza che resta è questa: hanno tutti ragione, a meno di non avere torto. O viceversa…

Io non voglio inserirmi nell’intricata diatriba giuridica, fra l’altro non ne sarei certo all’altezza, piuttosto mi preme spostare l’attenzione sulla natura e sulla qualità del suddetto dibattito, che a volte ha raggiunto dei livelli di sguaiataggine e di livore davvero avvilenti e mortificanti. Spesso, infatti, quello che sarebbe dovuto essere un, anche acceso certo, ma comunque corretto confronto fra pareri difformi è diventata una disputa forsennata, in cui non sono mancate offese reciproche, sfottò, derisioni. Un simile scadimento di stile e di tono è tanto più grave in quanto ad esserne protagonisti sono degli insegnanti, cioè degli educatori, persone che dovrebbero in ogni occasione mantenere un profilo alto, mostrare un atteggiamento equilibrato, assumere un comportamento corretto, e invece nei loro scontri epistolari o nelle varie palestre social si scagliano epiteti come “i rosiconi”, “i meritevoli”, “i bocciatoni”, “i trasparenti”, e via denigrando, spesso abbandonandosi a espressioni così triviali che non dovrebbero appartenere al corredo linguistico di insegnante e futuri dirigenti. Tutto ciò è davvero molto brutto e ci facciamo tutti una pessima figura: anch’io sono un insegnante e anch’io ho partecipato al Concorso, ma non ho superato la prova preliminare perché col mio punteggio non sono rientrato nei primi 8700, condizione chiaramente indicata nel bando. Per me è finita lì perché la regola d’ingaggio era chiara, io la conoscevo, l’avevo accettata iscrivendomi, e perciò basta. E invece avrei potuto fare ricorso al TAR, perché avevo superato il punteggio di sei, e adesso magari potrei stare fra gli “asteriscati”, cioè fra i vincitori con doppia riserva, ma non l’ho fatto perché non mi sembrava una cosa seria: avevo perso, altri erano stati più bravi di me, amen.

Naturalmente è più che legittimo tutelare i propri interessi, e alla fine saranno i tribunali amministrativi a stabilire torti e ragioni, quello che a me interessa sottolineare è che bisognerebbe partire da alcune considerazioni oggettive sull’iter di questo Concorso, che è stato stravolto rispetto al bando iniziale: ci sarebbe dovuto essere un corso-concorso finale nelle Università ( che invece è stato cassato), i vincitori avrebbero dovuto svolgere un tirocinio di tre mesi prima del loro insediamento ( forse lo faranno dopo ). Anche questo inficia un po’, no? Comunque c’è stata la prova preliminare, poi ci sono state le prove scritte, poi le prove orali, tutte con relativi ricorsi, poi c’è stata la sentenza del TAR del Lazio che annullava le prove scritte, poi la sentenza del Consiglio di Stato che sospendeva quella del TAR, rimandando il merito al 17 ottobre, poi è uscita la graduatoria nazionale, poi c’è stata l’assegnazione dei nuovi Dirigenti alle scuole, con relative lagnanze di chi è dovuto andare molto lontano da casa ( ma era un rischio da mettere in conto ), poi c’è stata la mezza ammissione del MIUR sul fatto che probabilmente gli idonei verranno comunque assorbiti ( anche se il bando, a questo punto banderuola, lo escludeva…), poi l’alzata di scudi dei sindacati contro il vincolo triennale, che favorirebbe gli ultimi in graduatoria permettendo loro di scegliere scuole più vicine via via liberatesi, poi la costituzione del Comitato idonei post 2900, che, temendo appunto l’eliminazione del vincolo triennale che non permetterebbe loro di scegliere le suddette scuole più vicine via via liberatesi, chiedono di rispettare i vincoli previsti del bando minacciando altri ricorsi, dimenticando che lo sbandierato bando parlava di soli 2425 vincitori e quindi loro sarebbero fuori alla grande… Da questa rapida panoramica appare evidente come ognuno coltivi angustamente il proprio piccolo punto di vista, tirando il povero bando-banderuola di qua e di là, a seconda delle convenienze personali. Troppo comodo!

Io penso invece che sarebbe giusto dire alcune piccole cose di buon senso, che tutti sanno perfettamente, ma fanno finta di ignorare: in tutti i concorsi pubblici le due componenti fondamentali sono la bravura e la fortuna, tanto che, tranne nei rari casi di candidati eccezionalmente preparati, nessuno può vincere un concorso se non è aiutato da questi due fattori, cosicché ogni particolare assume un’importanza decisiva. Gli sforzi per arrivare a criteri di correzione e di giudizio omogenei sono obbligatori e meritori, ma nessuno è così ingenuo da pensare che possano eliminare la discrezionalità degli esaminatori: lo stesso compito e la stessa interrogazione orale, al vaglio di due commissioni diverse, possono portare alla promozione o alla bocciatura. Per cui se ti è toccata quella commissione sei stato fortunato, se ti è toccata quell’altra invece no. Il confine che divide i “meritevoli” dai “rosiconi” è davvero sottilissimo, sarebbe bastato un niente e adesso il vincitore che sbandiera la trasparenza di tutte le fasi del concorso starebbe dall’altra parte della barricata a invocare giustizia sacrosanta. E anche stavolta viceversa…
E’ serio tutto ciò? E’ da persone mature, ragionevoli, intellettualmente oneste, come dovremmo essere tutti noi insegnanti, anzi tutti noi adulti? Credo che se dovessero essere i nostri alunni a dare la risposta, saremmo messi molto male…

L'articolo Nei concorsi ci vuole bravura e fortuna. Lettera sembra essere il primo su Orizzonte Scuola.



from Orizzonte Scuola https://ift.tt/2KZjeV4
via IFTTT

Posta un commento

0 Commenti